Il PD di Modica sulla Giornata internazionale della Donna. La nota del partito.
"Il cammino per l’emancipazione delle donne e per raggiungere la piena parità di genere è ormai avviato, ed è inarrestabile, non solo nel nostro paese ma in ogni parte del mondo. Le lotte delle donne iraniane e afghane di questi giorni ci mostrano che la questione femminile è trasversale e ha carattere universale, e soprattutto dimostrano che la subordinazione femminile è strumentale al rafforzamento del potere maschile.
La strada da percorrere è ancora lunga come dimostra il recente rapporto della Banca Mondiale, che evidenzia che nel 2022 le donne avevano solo il 77 % dei diritti degli uomini e che il processo di riforma ha avuto una battuta di arresto rispetto agli anni precedenti.
In una società maschilista e patriarcale, ben attrezzata per bloccare e respingere la rivendicazione di giustizia e uguaglianza, gli ostacoli sono tanti perché molti temono di perdere i privilegi millenari e resistono energicamente.
Nel corso di oltre un secolo è cresciuta sempre di più la consapevolezza delle donne, di una grossa fetta delle donne, del loro diritto alla parità in ogni ambito della vita, politica, economica e sociale. Occorre che anche le altre prendano coscienza che non è più accettabile una società fondata sulla disuguaglianza tra i sessi. Se lo faranno, i maschi, anche i più riottosi, saranno costretti ad adeguarsi.
Ma manca ancora qualcosa per compiere un bel salto in avanti: l’autocritica maschile che deve portare ogni uomo al rifiuto di vivere in una anacronistica struttura di tipo feudale, in cui gode di inspiegabili privilegi; alla presa di coscienza che una società in cui vige la parità di genere è da auspicare e perseguire e che la completa parità fa progredire le società, sotto ogni aspetto, sia in termini di arricchimento culturale che economico.
Molti affermano che di fatto questa parità è ormai raggiunta.
Certo negli ultimi tempi le donne hanno raggiunto ruoli apicali in molti ambiti, ma le reali opportunità di far carriera, di accedere ad alte cariche pubbliche o private, di partecipare alla vita politica, non è ancora sufficiente a mutare il rapporto personale tra uomo e donna, ancora improntato sulla disuguaglianza.
Nel celebrare questa giornata rivolgiamo un invito agli uomini a dismettere i pregiudizi e a battersi a fianco delle donne; ma soprattutto vogliamo ringraziare tutte le donne che nel mondo hanno contribuito con il loro coraggio e la loro determinazione a cambiare il costume e le leggi dei popoli, da Rosa Parks a Emmeline Pankhurst, a Franca Viola per finire con Rosa Balistreri, per citarne alcune. Senza dimenticare le nostre nonne e le madri che in contesti culturali inagibili, percorrendo strade impervie, sono riuscite a lasciare la loro impronta".
"Il cammino per l’emancipazione delle donne e per raggiungere la piena parità di genere è ormai avviato, ed è inarrestabile, non solo nel nostro paese ma in ogni parte del mondo. Le lotte delle donne iraniane e afghane di questi giorni ci mostrano che la questione femminile è trasversale e ha carattere universale, e soprattutto dimostrano che la subordinazione femminile è strumentale al rafforzamento del potere maschile.
La strada da percorrere è ancora lunga come dimostra il recente rapporto della Banca Mondiale, che evidenzia che nel 2022 le donne avevano solo il 77 % dei diritti degli uomini e che il processo di riforma ha avuto una battuta di arresto rispetto agli anni precedenti.
In una società maschilista e patriarcale, ben attrezzata per bloccare e respingere la rivendicazione di giustizia e uguaglianza, gli ostacoli sono tanti perché molti temono di perdere i privilegi millenari e resistono energicamente.
Nel corso di oltre un secolo è cresciuta sempre di più la consapevolezza delle donne, di una grossa fetta delle donne, del loro diritto alla parità in ogni ambito della vita, politica, economica e sociale. Occorre che anche le altre prendano coscienza che non è più accettabile una società fondata sulla disuguaglianza tra i sessi. Se lo faranno, i maschi, anche i più riottosi, saranno costretti ad adeguarsi.
Ma manca ancora qualcosa per compiere un bel salto in avanti: l’autocritica maschile che deve portare ogni uomo al rifiuto di vivere in una anacronistica struttura di tipo feudale, in cui gode di inspiegabili privilegi; alla presa di coscienza che una società in cui vige la parità di genere è da auspicare e perseguire e che la completa parità fa progredire le società, sotto ogni aspetto, sia in termini di arricchimento culturale che economico.
Molti affermano che di fatto questa parità è ormai raggiunta.
Certo negli ultimi tempi le donne hanno raggiunto ruoli apicali in molti ambiti, ma le reali opportunità di far carriera, di accedere ad alte cariche pubbliche o private, di partecipare alla vita politica, non è ancora sufficiente a mutare il rapporto personale tra uomo e donna, ancora improntato sulla disuguaglianza.
Nel celebrare questa giornata rivolgiamo un invito agli uomini a dismettere i pregiudizi e a battersi a fianco delle donne; ma soprattutto vogliamo ringraziare tutte le donne che nel mondo hanno contribuito con il loro coraggio e la loro determinazione a cambiare il costume e le leggi dei popoli, da Rosa Parks a Emmeline Pankhurst, a Franca Viola per finire con Rosa Balistreri, per citarne alcune. Senza dimenticare le nostre nonne e le madri che in contesti culturali inagibili, percorrendo strade impervie, sono riuscite a lasciare la loro impronta".